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Liguria misteriosa

In Liguria, come forse in ogni angolo del mondo, si tramandano storie e leggende la cui origine si perde nella notte dei tempi.
Molte di queste, che chiameremo oggi curiosità, si fondano su avvenimenti realmente accaduti, altri soltanto sulle fantasie
popolari e su paure ancestrali dovute all’inspiegabilità di alcuni fenomeni naturali nei tempi antichi.
Inoltre la mente umana, sottoposta a particolari stress, può talvolta “vedere” cose inesistenti
o interpretare con dovizia di particolari fenomeni appartenenti alla sfera paranormale.
Queste illusioni hanno in alcuni casi assunto proporzioni di massa, coinvolgendo intere comunità.

Anche oggi, però, pur essendo abituati a rimanere con i piedi per terra, e a fornire interpretazioni razionali a tutto ciò che accade,
spesso ci lasciamo emozionare e coinvolgere da ciò che non sappiamo spiegare, che ci appare come bizzarro e sfuggente.
In queste occasioni, la nostra Liguria, dove siamo nati e che conosciamo come le nostre tasche, assume un aura misteriosa e leggendaria.

Storie di fantasmi, spettri, streghe, fate folletti e draghi se ne raccontano ovunque, da sempre,
così come, in tempi più recenti, le apparizioni di ufo o il manifestarsi di fenomeni strani,
non solo in cielo ma sul territorio o in mare, hanno riempito le pagine dei giornali dal 1948 ad oggi.
Particolarmente affascinanti sono le storie legate ai Templari, a Giuseppe d’Arimatea, a Maria Maddalena,
al Santo Graal ed al Sacro Catino custodito nella cattedrale di San Lorenzo a Genova.

Sulle incursioni saracene del secolo IX e X, si tramandano storie vere e leggende,
legate alle atrocità commesse dagli invasori alla ricerca di tesori e bottino.
Le torri di avvistamento presenti un po’ ovunque testimoniano come potessero vivere
le popolazioni della costa, costrette al monitoraggio continuo del mare.

A Volastra, nelle Cinque Terre si racconta che gli abitanti dopo l’avvistamento di navi saracene,
nascosero tutti i loro tesori, comprese le campane d’argento della chiesa in una grande buca nel terreno.
Il borgo fu distrutto ed i tesori mai più ritrovati neppure dagli abitanti superstiti.
Qualcuno ancora oggi, giura di sentire il suono delle campane nelle notti di temporale.

Nel 1746 la città di Genova riuscì a liberarsi della dominazione austriaca e questo evento è strettamente legato ad un piccolo
e misterioso personaggio, Giambattista Perasso, detto il Balilla, che scagliando un sasso contro un soldato nemico, diede inizio alla rivolta.

La tragica morte del poeta inglese Percy Shelley avvenuta nel 1818 in conseguenza di un misterioso naufragio,
provocato da una inspiegabile tempesta, davanti al porticciolo di Lerici, fece sì che il Golfo dei Poeti,
divenne meta di ammiratrici che si spinsero ad affermare di aver visto il suo fantasma emergere dalle onde.

Pietre e menir misteriosi: le Statue stele della Lunigiana, a Colla frazione di Zeri, a Tremonti, il Menir del diavolo a Biassa,
la Pietra Borghese o pietra dei marziani a Borzonasca, Vicino a Chiavari, di origine meteoritica con graffiti ed in grado di deviare l’ago della bussola.

A Framura: in località Pietra Rossa, esiste la Casa della Paura, dove molti sconsigliano di avvicinarsi di notte.

Il passo Cento Croci che collega la Liguria di Levante con la provincia di Parma si chiamava nel medioevo colle di Lamba.
A mille metri di quota, in pieno inverno, un viandante cercò rifugio come altre volte aveva fatto in un piccolo convento di frati.
Questa volta però non incontrò il solito frate ad accoglierlo benevolmente ma cinque individui
poco rassicuranti che lo rapinarono e lo ferirono gravemente gettandolo in un dirupo.
Il viandante non morì ma fu salvato da una famiglia che abitava a mezzora di strada.
Accanto a lui furono rinvenuti i cadaveri dei veri fraticelli e di altre 100 persone alle quali fu data poi degna sepoltura.

Il castello medioevale dei Fieschi a Savignone e quello di fosdinovo in lunigiana, sono secondo la tradizione abitati dai fantasmi delle persone che vi abitarono.
Il 2 novembre e talvolta al martedì e al venerdì a Signaco vicino La Spezia c’è chi afferma di aver assistito alla processione dei morti.
Si racconta che in passato i contadini lasciassero cibi e vino per le anime dei morti.

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